video | Le pietre e il cielo

Incontro con l’autore Matteo Collura di Maria Oliveri (fonte: www.scuole24ore.it)

Il canone oscillante della letteratura… leggere per produrre… a partire dai libri per andare oltre i libri, navigando su percorsi pluridisciplinari tra musica, pittura e cinematografia.
Lunedì 17 marzo 2008, Teatro Aurora di Sant’Agata Militello ore 10, secondo incontro con l’autore per l’anno scolastico in corso per l’Istituto Statale di Istruzione Superiore Liceo “Sciascia-Fermi”. E secondo incontro con lo scrittore Matteo Collura, in un gioco letterario molto intrigante, il primo, l’anno scorso a proposito di Qualcuno ha ucciso il generale, quest’anno il secondo a proposito de L’isola senza ponte, un romanzo saggio in cui Collura si trova a «toccar di novo cose dette altrove… ma per necessità di ragionamento, per meglio chiarirle». Un romanzo-saggio diviso in capitoli e temi ricco di personaggi, luoghi e storie interessanti.

Sul palco del teatro, a presentare il tutto solo loro, gli studenti, con la sapiente regia delle prof.sse Dora Damiano, Sarina Amato, A. Maria Tata e M. Pia Cappotto. Belle le loro produzioni dal testo, corpose e raffinate, frutto di profonde riflessioni e motivate letture. Dopo la rituale presentazione dell’autore, l’intervista impossibile all'Uomo ignoto, il marinaio di Antonello da Messina e al prof Pistarini, morto di “lue” (colera o… altro?) in giovane età e molto amato dalle alunne che gli dedicarono un monumento. E poi “Tutto quello che gli avrebbe voluto dire e che non gli disse mai”, accorata lettera aperta di Antonietta Portulano al marito Luigi Pirandello. E clou dell’incontro un video: Le pietre e il cielo, la cui storia è tutta da raccontare, perché da sola meriterebbe un racconto.

Le storie sono un balsamo, ci dice Clarissa Pinkola Estès. Hanno un tale potere: non ci chiedono di fare, essere, agire, basta ascoltare. Le storie generano eccitamento, la tristezza, le domande, gli struggimenti e le conoscenze che spontaneamente riportano in superficie il meglio dell’animo umano. Come la commovente storia raccontata da Matteo Collura nel capitolo La messa in scena della morte che ha, a sua volta, generato una serie di altre storie ad essa collegate.

«Eccovi la mia storia» ci racconta la prof.ssa Dora Damiano. «Sollecitati dal concorso Nebrodi in Corto, realizzai con la collaborazione di docenti e alunni un corto che prendeva spunto proprio dalla ricostruzione del calvario di Giovanna Cardinale Liotta che nel terremoto di Messina aveva perso quasi tutta la famiglia. A futura memoria un toccante monumento funebre nel cimitero di Sant'Agata protagonista del cortometraggio. Ottenemmo un significativo riconoscimento al concorso». Intanto, giorno dopo giorno la compartecipazione emotiva cresceva in tutti coloro che, interpellati per un aiuto venivano a conoscenza della patetica storia. E così la prof.ssa Damiano, che annovera una fitta rete di interessanti amicizie intellettuali, si ritrovò, per la realizzazione tecnica del corto, ad avere validissimi collaboratori no profit (e solo noi sappiamo quale dolce musica sia per le orecchie della suola il termine no profit!) in iarumasami, un finanziere-intellettuale di Acquedolci, poeta, scrittore, pittore e Gaetano Di Giorgio raffinato compositore locale, nonché uomo non privo di tratti originali, che insieme ad altri hanno avviato un’officina della molteplicità d’intenti chiamata PsychoLand (si consiglia di visitare il sito www.psycholand.it). Una bella catena intellettuale ed emotiva. Un ottimo corto.

L'intervento del filmaker indipendente iarumasami
L'intervento di iarumasami sul palco dell'Aurora

 

Felici gli studenti che per una mattina si sono ritrovati protagonisti assoluti della scena. Commosso l’autore che non avrebbe mai immaginato che la sua opera potesse a sua volta generare tante altre opere. E che rispondendo alle interessanti domande poste dagli alunni li ha esortati a procedere con fermezza nel perseguire gli obiettivi prefissi, perché, dice, i sogni si possono realizzare, solo se crediamo fermamente in quello che vogliamo. A lui, dice, gli alunni hanno dato un grande incoraggiamento a procedere sulla strada già intrapresa e un filmato da esibire con orgoglio. Letteratura e cinema quindi e… musica.

A sottolineare lo spirito dell’opera tre belle canzoni del repertorio siciliano, la prima un canto d’amore rivolto alla Sicilia; la seconda racconta lo sbarco in Sicilia dei predatori per eccellenza, i pirati, a testimoniare le razzie subite dall’Isola; la terza la canzone per eccellenza: una meravigliosa interpretazione di Vitti ‘na crozza. Interprete magistrale per tutte Marta Fabio, con accompagnamento musicale di tre studenti. Regista la sempre brava e insostituibile Stefania Sperandeo. Unica e assoluta regista, comunque, la dirigente scolastica Sara Gallotta che ha permesso che diventassero realtà progettualità scolastiche che l’assessore alla cultura di Sant'Agata Militello, Barone, presente in sala, ha definito di grande spessore culturale.

Il tutto nello stesso giorno in cui Il Corriere della Sera, sul quale scrive Matteo Collura, dedicava la pagina culturale ad un discorso inedito di Susan Sontang intitolato Solo la letteratura ci salverà dalla dittatura del moderno. Ne sono convinta. «Strani percorsi sceglie la letteratura. E forse per questo chi la frequenta e l’ama crede che sia l’unica verità possibile» (M. Collura, L’isola senza ponte - Ed. Longanesi). Che bella coincidenza! La scuola si muove in sintonia con il mondo!

Mariella Oliveri

“Le pietre e il cielo”